Il Mago delle Gallerie e sua Moglie si raccontano!
“Questa è la storia di uno di noi”, cantava Adriano Celentano.
Ed è bellissimo condividere le storie di persone che si raccontano nella loro straordinaria estrosità.
Silvio, 74 anni ingegnere imprenditore da poco in pensione, però tutt’ora consulente, e sua moglie.
Tiziana, 65 anni, impiegata e poi mamma a tempo pieno, si raccontano riuscendo a concentrare in poche righe, la loro passione per la vita, per la famiglia, per il lavoro.
Sono due persone solari. Silvio, grazie alla sua bravura e al suo impegno nel lavoro ha portato la luce della sua solarità anche nelle buie gallerie che vengono scavate nelle montagne per aprire nuove strade, permettendo di rendere molto più sicuro il lavoro delle persone che le realizzano. La maggior sicurezza nel lavoro di scavo delle gallerie ha sicuramente portato maggior serenità e luce anche nelle famiglie di queste persone. Già, perché Silvio ama il suo lavoro e ama la sua famiglia, creata insieme a moglie Tiziana, donna altrettanto solare e innamorata della vita.
Lasciamo che siano proprio loro a raccontarci la loro storia.
Silvio, attratto dalla progettazione di macchinari che permettessero di migliorare il lavoro umano, uno dei primi laureati a Milano al politecnico in impianti oleodinamici nel 71, si gettò anima e corpo nel lavoro impianti d’imbottigliamento automatico.
“Fortuna volle che un cliente della società per la quale lavoravo, richiesi di studiare l’automazione della perforazione in cava o galleria e trafori. In quegli anni l’automazione era ai primordi e lo scavo di gallerie pagava lo scotto in incidenti e vite umane che rendevano pericoloso il mestiere. Fui contattato da una società tedesca per collaborare all’evoluzione di macchine meccanizzate per lo scavo.
Affascinato, all’età di 30 anni creai la mia società. La prima occasione in Italia fu a Roma per la galleria Aurelia, galleria IMPOSSIBILE da realizzare con i mezzi tradizionali. Fu un successo. E da allora, la lunga cavalcata di realizzazione di Talpe, macchine che hanno reso più sicuro il lavoro dei minatori,per ogni tipi di terreno, perfino sotto falda, fu la mia scommessa vinta. Ancora oggi, nonostante l’età e la pensione da poco raggiunta, collaboro come consulente. Ho passato il testimone a mio figlio e tengo seminari universitari. Sono bonariamente chiamato il Mago delle Gallerie, nomignolo coniato dal giornalista Giannino della Frattina.”
“Io, Tiziana, impiegata, ultimi anni part-time, a 39 anni ho deciso di dedicarmi totalmente al difficile, ma splendido mestiere di mamma. Mai pentita della scelta fatta. I nostri figli, avendo dato loro le ali, hanno preso il volo. Laureati in Bocconi, uno in finanza, uno in management, dopo vari master, si stanno realizzando ciascuno nel loro campo. Uno vive in America, l’altro dopo qualche anno oltre Oceano, è tornato in Italia. Sposati, stanno ingrandendo le famiglie con felicità estrema di noi nonni. A causa o per fortuna, avendo un marito a contatto con diversi imprenditori, professori etc. ho avuto di riflesso anche modo di conoscere menti lungimiranti e geniali e l’occasione di visitare luoghi a volte anche ameni.
Sono spesso orgogliosa del mio Genio delle Talpe, ma certo una grande persona e con una grossa personalità a volte è anche difficile, maggiormente da quando si è ammalato di Parkinson, il suo amico Parky come lo chiama lui, ha accentuato alcune sue peculiarità che a volte sono abbastanza difficoltose.
Abbiamo avuto la fortuna di viaggiare tanto, visitando tanti tanti luoghi, anche se ce ne sono ancora tanti, troppi che non abbiamo visto e che per età, altitudine, immagino non sarà più possibile visitare. vedi per esempio il Perù, Machu Picchu. Nonostante Silvio abbia viaggiato molto per lavoro e sia un po’ stufo di aerei, alberghi e ristoranti, continuiamo il nostro vagabondare, anche per andare a trovare il figlio lontano, nipoti e amici.
Trovo che sia meraviglioso usi, costumi, delle varie popolazioni, e farne tesoro c’è sempre da imparare. Io viaggerei in continuazione, ma la vita ti mette anche davanti delle priorità differenti.
Grazie alla mania ingegneristica di mio marito di esaminare tutti i minimi cambiamenti anche su se stesso e cercare una logica ragione dell’insorgere, fece nel lontano 2010 una ipotesi di Parkinson, non evidente, a causa di sintomi interni quali tremore interno e grafia corsiva che si rimpiccioliva. Ipotesi che nel 2011 venne confermata. Fortunatamente il decorso è molto lento, vuoi i farmaci giusti, vuoi la sua forza di volontà nel non lasciarsi andare, vuoi fortuna, vuoi la vicinanza della famiglia che non gli fa pesare il tutto trattandolo come persona sanissima. E si convive con Parky. Certo non tutti i giorni e le notti sono uguali. Il rallentamento dei movimento c’è, l’età che avanza anche accompagnata dall’insorgere di altre patologie, ma si vive alla giornata nel migliore dei modi.”
Grazie Silvio e Tiziana per quanto avete accettato di condividere!